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Circolare Tecnica n°1 2018

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apsov 50 anniversario

 

ANDAMENTO CLIMATICO

 

PRECIPITAZIONI

Nord-Ovest
Piemonte, Pavia

Come possiamo notare dal grafico, questo areale è stato caratterizzato da scarsissima piovosità, quasi nulla nel mese di Ottobre. I terreni asciutti e polverosi hanno ritardato l’emergenza, vanificando in parte le semine precoci. I cereali si presentano generalmente radi,
con assoluto bisogno di azoto per l’accestimento.

Centro Nord
Lombardia, Emilia(Piacenza, Parma, ReggioEmilia)

Le precipitazioni sono in linea con la media storica e ben distribuite in tutto il periodo della semina. I frumenti sono ben sviluppati, pronti alla ripresa vegetativa dopo la quiescenza invernale.

Nord-Est
Friuli,Veneto, Romagna (Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Ravenna)

Le abbondanti piogge hanno favorito chi ha optato per semine precoci e hanno permesso di ottenere frumenti fitti e sviluppati. Gli agricoltori che non sono riusciti a seminare per tempo hanno dovuto aspettare Novembre per poter rientrare in campo, ritardando la data di semina ottimale delle varietà più invernali.  In questo areale si rischia di incorrere in ristagni idrici ed eccessiva umidità del terreno che possono favorire lo sviluppo di malattie fungine (mal del piede).

 Centro/Sud:

In queste zone le piogge sono state piuttosto contenute, in linea con le medie del periodo. Le colture hanno avuto un regolare sviluppo.

TEMPERATURE

L’andamento delle temperature è stato molto altalenante. Un autunno mite ha permesso un buona emergenza. Il mese di Dicembre freddo ha bloccato lo sviluppo delle colture, da Gennaio fino alla metà di Febbraio il clima è ritornato favorevole, stimolando l’accestimento. Nella seconda metà di Febbraio la temperatura è scesa nuovamente, con gelate e precipitazioni nevose su quasi tutto il Paese.

L’impostazione della concimazione

Per programmare la concimazione occorre aver ben chiari tre fattori:

1) fabbisogno di azoto
2) momento di applicazione
3) Frazionamento

Nella tabella è riportato il fabbisogno di azoto per le diverse specie e tipologie di cereali a paglia. Per il calcolo delle unità fertilizzanti da apportare, consideriamo una disponibilità media di azoto residuo nel terreno di 30 u.f./ettaro.

Fabbisogno medio di azoto per ton di granella prodotta e unità/ha da distribuire ipotizzando una produzione di 7 ton/ha

Il momento di applicazione, nel rispetto 
della quantità complessiva da
distribuire, è uno strumento
fondamentale per la «gestione» della
coltura e consente di pilotarla
correttamente per ottenere gli obiettivi
quantitativi e qualitativi prefissati.

 

 

 

 

 

1° apporto (da valutare) 3-4 foglie: necessario in caso di colture rade, per stimolarne l’accestimento e la ripresa vegetativa. È importante in assenza di concimazione pre-semina e con precessione depauperante. È invece da evitare, in caso di elevata fittezza visto può favorire gli allettamenti.

2° apporto (fondamentale) pieno/fine accestimento: In questa fase la richiesta di azoto del cereale è pari a circa un quarto del fabbisogno totale. Precede lo stadio “spiga a 1 cm”, in cui la pianta imposta la dimensione delle spiga determinandone il numero di spighette. Il quantitativo normalmente consigliato è di circa 40-80 u.f./ha.

3° apporto (fondamentale) fase di levata o 3-4 settimane dopo il precedente intervento apportando 40 a 80 u.f./ha. Questo intervento influenza la fertilità della spiga e la dimensione dei semi.

4° apporto (fondamentale per duro e forza) botticella/spigatura: quest’ultimo apporto serve per massimizzare il tenore di proteine nella granella, si devono distribuire mediamente 40-50 unità di azoto ad ettaro. L’utilizzo di concimi contenenti zolfo ha un effetto positivo sulla qualità molitoria della granella, riducendo la tenacità dell’impasto (P/L più basso).

 

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