Ruggine gialla: già diverse segnalazioni - APSOV al servizio dell'agricoltura
Ruggine gialla: già diverse segnalazioni

Ruggine gialla: già diverse segnalazioni

Share

La Ruggine Gialla è diventata una delle malattie più insidiose a causa di nuovi e virulenti ceppi del patogeno che colpiscono tenero, duro e triticale.

Segnalazioni dei primi attacchi arrivano da diverse regioni del centro Italia come anche dal sud della Francia, dalla Grecia e dall’Albania.

Scarica la scheda della malattia in formato PDF

Va premesso che gli inverni miti sono sempre predisponenti allo sviluppo delle ruggini quindi, anche se l’andamento metereologico degli ultimi mesi è stato siccitoso, non sorprende l’arrivo della malattia.

Il consiglio per tutti i produttori è quello di tenere i campi costantemente monitorati e d’intervenire con prodotti specifici (vedi tabella fungicidi nella scheda) non appena vengano rilevate le prime pustole.

RUGGINE GIALLA:

SCHEDA DELLA MALATTIA

Causata da un’infezione di Puccinia striiformis, ha un ciclo molto rapido che determina la caratteristica «esplosività» delle infezioni. Le sue spore trasportate dal vento possono percorrere anche centinaia di chilometri e si sviluppa già con temperature attorno ai 10°C. Queste caratteristiche la rendono molto pericolosa perché può attaccare le piante già in stadi precoci, infettare molto rapidamente la coltura e diffondersi su ampi territori in breve tempo. A questo si aggiunga che una volta installata è molto difficile da eradicare.

NUOVI CEPPI MOLTO AGGRESSIVI: negli ultimi anni si sono andati diffondendo in Europa ceppi di ruggine gialla particolarmente virulenti che hanno interessato massicciamente anche il frumento duro. Queste nuove razze, tra cui quelle di tipo Warrior, sono estremamente polifaghe (aggrediscono tenero, duro, triticale e anche orzo), sopportano meglio delle razze «tradizionali» temperature più alte e i raggi UV ed hanno una grande capacità di aggirare le resistenze genetiche varietali.

SINTOMI: il tessuto delle foglie si decolora e compaiono piccole pustole di colore giallo-arancio, disposte in file parallele alle nervature. Toccandole restano sulle dita le spore che hanno l’aspetto di polvere gialla. Quando gli attacchi sono forti e si protraggono anche durante la spigatura ed è possibile trovare le pustole anche all’interno delle glume.

DANNI: la ridotta capacità fotosintetica e, in seguito, le perdite per evapotraspirazione (le pustole sono veri e proprio “buchi” nel tessuto delle foglie) riducono sia le produzioni, sia la qualità merceologica (peso specifico inferiore e semi striminziti).

DIFESA: la tolleranza varietale è in generale la migliore arma di difesa contro il patogeno che è però in continua evoluzione, quindi cultivar che in passato erano resistenti possono comunque essere attaccate. È pertanto buona pratica tenere monitorata la coltura. Se necessario intervenire tempestivamente alla comparsa delle prime pustole con principi attivi specifici. Pochi prodotti hanno una discreta efficacia “curativa” in caso di applicazione in uno stadio avanzato.

EPOCA DEL TRATTAMENTO: in caso di annate con inverni miti è possibile trovare, nelle zone più calde del Sud Italia, importanti infezioni già nel mese di marzo. Fondamentale prestare molta attenzione alla coltura infatti, come già evidenziato, una volta che il fungo si è insediato è quasi impossibile eradicarlo totalmente.

Comments are closed.