Circolare tecnica n 2: Situazione sanitaria e difesa dei cereali.
Circolare tecnica n° 2: situazione sanitaria e difesa dei cereali

Circolare tecnica n° 2: situazione sanitaria e difesa dei cereali

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Circolare tecnica n° 2  aprile 2016

La situazione sanitaria dei cereali vernini e loro protezione dalle malattie fungine

SITUAZIONE SANITARIA DEI CEREALI

L’andamento climatico mite ha determinato una pressione delle malattie piuttosto elevata che sulle varietà più sensibili ha determinato fin dalle prime fasi di sviluppo attacchi di Oidio, Septoria e Ruggine gialla.

Quest’anno sono inoltre particolarmente frequenti anche ingiallimenti fogliari non imputabili a organismi patogeni, ma dovuti a stress abiotici legati all’andamento stagionale

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SITUAZIONE DELLE COLTURE IN CAMPO

ELEVATO INVESTIMENTO:

Nelle prime fasi di sviluppo della coltura, si sono avute in tutte le aree di coltivazione dei cereali, salvo casi eccezionali, una serie di condizioni favorevoli all’accestimento: clima mite, assenza di condizioni asfittiche del terreno, ridotte escursioni di temperatura tra giorno e notte. All’uscita dall’inverno i grani e gli orzi si presentavano pertanto generalmente fitti. Il perdurare delle condizioni siccitose fino ai primi giorni di febbraio, ha rischiato di compromettere la generale buona «partenza» delle colture. In molti ambienti i cereali hanno cominciato ad evidenziare sintomi da stress idrico che sono generalmente rientrati con le precipitazioni di inizio marzo

ingiall con didasc

INGIALLIMENTI FREQUENTI

All’uscita dall’inverno-inizio primavera, nonostante il ristabilirsi di buone condizioni di umidità del terreno, si sono riscontrati e si notano ancora frequenti ingiallimenti di grano e orzo. Le ragioni di questi ingiallimenti sono molteplici e solo raramente sono imputabili all’azione di patogeni.

Tra le cause abiotiche (non imputabili quindi ad organismi patogeni) vediamo nel dettaglio quali possono esserne le cause:

Eccessiva fittezza della coltura: è quella sicuramente più frequente quest’anno. In queste condizioni, la competizione tra i culmi per acqua, elementi nutritivi e luce è molto spinta. La pianta innesca un meccanismo di autoregolazione della fittezza “sacrificando” culmi secondari e foglie basali in eccesso. Non tutte le varietà “rispondono” a questa sollecitazione in eguale misura. Queste manifestazioni sono amplificate da carenze azotate dovute anche all’impossibilità distribuire il fertilizzante per poca portanza del terreno o per impedimenti normativi.

 azo + macchieCarenza di azoto: la coltura si presenta di colore più chiaro e le foglie vecchie ingialliscono a partire dall’apice. È possibile avere carenze di azoto anche in presenza di concimazioni adeguate se la pianta non è in condizioni di assorbire elementi nutritivi per le condizioni siccitose del terreno o, al contrario, per eccessi idrici che provocano ristagni e alterazione dell’assorbimento radicale.

Fitotossicità da diserbo: le condizioni nelle quali molti operatori hanno realizzato questa pratica nell’anno in corso, hanno portato a casi di fitotossicità sulle colture che, a seconda delle modalità di azione dei principi attivi utilizzati, si sono manifestati con sintomi diversi. Tra questi frequenti sono stati ingiallimenti e decolorazioni  sulle foglie diffuse o a tacche. Questi fenomeni sono stati particolarmente evidenti quando il momento del diserbo è coinciso con un “ritorno di freddo”, ossia un periodo caratterizzato da un significativo abbassamento delle temperature e soprattutto da forti escursioni termiche tra giorno e notte. Queste alterazioni del metabolismo della pianta sono normalmente passeggere e rientrano al ristabilirsi di condizioni climatiche più stabili.

Macchie fisiologiche: sono ingiallimenti a carico delle foglie apicali che si manifestano in modo diverso da una varietà all’altra, normalmente a partite dalla levata per ridursi dopo la spigatura. Alcuni duri sono possono essere maggiormente colpiti rispetto i teneri.

 

 

Tra le cause di ingiallimento imputabili ad organismi patogeni abbiamo riscontrato:

virosi unitoVIROSI dei cereali:

anche quest’anno il clima mite e umido del tardo autunno, ha fatto si che in campagna ci fosse la presenza contemporanea nel mese di novembre e inizio dicembre delle colture ormai emerse e di afidi ancora attivi. Questi spostandosi sui cereali (grano ed orzo) per nutrirsi, possono avere trasmesso il nanismo giallo dell’orzo (BYMDV)

In questi giorni, durante la fase di levata del cereale, si notano in modo particolarmente evidente i sintomi della malattia che si manifestano sulle colture colpite con aree circolari all’interno del campo, in cui le piante presentano ingiallimenti e sviluppo stentato.

Difesa dalle virosi trasmesse da seme 

Oltre a ritardare le semine, pratica che peraltro può penalizzare la resa e che si sta dimostrando una soluzione non sempre affidabile viste le temperature miti di fine autunno inizio inverno, un metodo per prevenire i danni da virosi è quello di utilizzare varietà resistenti. Questo è possibile per l’orzo della gamma APSOV che dispone delle varietà resistenti: Cometa, Pandora e Atenon.

Il trattamento fogliare con insetticida nei primi stadi di sviluppo ha una buona efficacia ma l’operazione non sempre possibile a causa delle condizioni meteo. Il metodo più sicuro per prevenire il problema delle virosi veicolate da afidi è l’utilizzo di seme conciato con LOTUS, un insetticida sistemico che garantisce la copertura fin dall’emergenza senza dover realizzare interventi in campo.

La minaccia «OFIOBOLO»:

altra causa di alterazioni del colore della coltura che sta diventando via via più frequente nel nostro paese,  è legata alla presenza di un fungo del genere Gaeumannomyces. Questo si sviluppa inizialmente sulle radici, provocando delle necrosi che si estendono successivamente sui nodi basali del culmo. La sua azione pregiudica la traslocazione dell’acqua e degli elementi nutritivi portando al disseccamento della pianta che si manifesta in modo molto evidente nella fase di riempimento del seme, con ampie zone di grano «sbiancato». È favorito dagli inverni miti come quelli degli ultimi anni. Nelle aree in cui le scarse precipitazioni invernali hanno ridotto la disponibilità idrica, quest’anno le piante colpite dalla malattia sono precocemente disseccate e si sono cominciati a vedere i  sintomi già nei mesi invernali. Le specie dimostrano un diverso grado si sensibilità: con suscettibilità decrescente da gran duro a tenero e quindi orzo, triticale e segale. La malattia si diffonde soprattutto con le lavorazioni del terreno e interessa in modo quasi esclusivo i ringrani. La rotazione con colture non graminacee rappresenta il sistema di lotta migliore.

L’unica lotta chimica con discreta efficacia è rappresentata dalla concia delle sementi con il prodotto Latitude a base di Silthiofam

 ofiobolo orizz

SITUAZIONE SANITARIA DEI CEREALI: MALATTIE FOGLIARI

L’andamento climatico mite ha determinato una pressione delle malattie piuttosto elevata e sulle varietà più sensibili sono avuti attacchi di Oidio, Septoria e Ruggine gialla già in fasi precoci di sviluppo.

LA DIFESA DALLE MALATTIE FUNGINE

I trattamenti fungicidi rappresentano sicuramente un’efficace arma di difesa, ma non sono sempre risolutivi nel contenere tutte le malattie e anche il corretto momento di intervento è di fondamentale importanza.

Riportiamo qui di seguito le schede dei principali patogeni e le indicazioni per l’esecuzione corretta dei trattamenti fungicidi.

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